venerdì 29 aprile 2011
Pink lady
martedì 19 aprile 2011
400 e Give away
Alcuni sono addirittura introvabili perchè ormai fuori catalogo, ma se vi accontentate di avere l'intera collezione in formato ridotto, non dovete fare altro che iscrivervi a questo give away.
Per partecipare non dovete fare altro che essere seguaci del blog, lasciare un commento a questo post entro il 1 maggio e incrociare le dita :-)
Sarò onorata se vorrete pubblicare un link a questo post sul vostro blog, ma non è una condizione obbligatoria.
Il 2 maggio estrarrò il vincitore :-)
Questo è l'unico modo tangibile per ringraziare tutti coloro che mi sostengono con la loro amicizia e simpatia, donandomi ogni giorno un motivo in più di gioia.
Di certo è un "grazie" molto, troppo piccolo, rispetto alla ricchezza di umanità che ricevo in cambio ma, in fondo...
...non sono le piccole cose, le più belle al mondo, per noi miniaturisti?
Un grande PICCOLO abbraccio a tutti
venerdì 15 aprile 2011
Il sogno perduto - 15 aprile 1912/15 aprile 2011
Da novantanove anni, giace cullato tra le braccia del mare, lontano dai clamori che accompagnarono la sua breve e meravigliosa vita, dai cantieri di Belfast all'incontro con l'iceberg, in una notte serena e senza vento...
Il Titanic, nel 1912, era l'oggetto in movimento più grande che fosse mai esistito: era lungo 267,07 metri, alto 18 metri dalla linea di galleggiamento al ponte, e stazzava 46.328 tonnellate!
Dopo le concitate fasi di imbarco e carico, la fiancata nera, ancora odorosa di vernice (sono molte le testimonianze in tal senso), si staccò lentamente dalla banchina, col suo prezioso carico di illusioni, di storie, di sentimenti, di paure e di speranze, di volti; insomma: di persone che si apprestavano a un viaggio che avrebbe segnato il loro destino...
Il Titanic prese il largo, incedendo maestosamente, quasi levitando a pelo d'acqua, come si conveniva a una vera Signora del mare, nel suo viaggio inaugurale.
Prima di lasciare definitivamente le acque costiere e puntare su New York, il suo porto d'arrivo, fece due soste per approviggionarsi e ancora caricare e scaricare passeggeri, bagagli, posta... Dopo avere attraversato La Manica, in serata fece la prima sosta a Cherbourg, in Francia: qui sostò per la notte con tutte le luci accese, splendente come un diamante. Chi vide questa scena non potè dimenticarla per il resto della vita... Al mattino salpò alla volta di Queenstown (oggi Cobh) in Irlanda, dove fece la seconda e ultima sosta, prima di prendere definitivamente il largo ed entrare nella storia con questa sua ultima immagine.
Ma che grande, grandissima emozione dovette essere, allora, essere a bordo del Titanic: chiudiamo gli occhi e immaginiamo di essere lì anche noi, a muoverci tra i lunghi corridoi di prima classe, ricoperti di soffici tappeti e splendidamente decorati con preziose carte da parati e arredi intarsiati... Spostiamoci da un salone all'altro, tra stucchi, specchi e lampadari di cristallo: abbiamo solo l'imbarazzo della scelta tra la piscina con bagno turco, la palestra, il caffè parigino, la sala di lettura e scrittura, il fumoir... Scendiamo attraverso la scalinata principale, sovrastata dalla imponente cupola di vetro piombato, regoliamo il nostro orologio secondo quello incorniciato nel pannello magnificamente intarsiato, proprio lì, alle nostre spalle... Sarà meglio affrettarsi o faremo tardi a cena!
Per raggiungere la nostra cabina non abbiamo che da proseguire oltre, sul ponte di prima classe...
Lasciamoci alle spalle il putto alato che illumina il nostro cammino e continuiamo a percorrere il corridoio...
Qual'è il numero inciso sulla chiave? Non riusciamo a ricordarlo, ma la cabina potrebbe essere questa...
E una volta rinfrescati e cambiati d'abito, eccoci pronti per la cena, circondati dalla musica dell'orchestra, dal sommesso mormorio degli altri passeggeri; i nomi del bel mondo di due continenti non potevano mancare a questo viaggio: ci sono gli Astor in viaggio di nozze, i Duff, Mrs. Molly Brown, Mr. Benjamin Guggenheim, gli anziani coniugi Straus, Mr. Joseph Ismay...
Ma ora dobbiamo salutare, dobbiamo allontanarci, e lasciare che ciascuno incontri il proprio destino: l'ora è tarda, sono quasi le 23,20 di domenica 14 aprile 1912...

Cari amici, oggi ho voluto ricordare così, insieme a voi, uno degli episodi più affascinanti e dolorosi che la storia ricordi: il Titanic è e rimarrà come un ectoplasma, una eco che ci chiama dal fondo degli abissi, con la sua voce arrugginita, una sirena che ci attrae pericolosamente nel suo ventre di ricordi ed emozioni.






