Ancora assonnata e intirizzita, caricare la stufa, preparare la legna, riscaldarsi un poco d'acqua per una tazza di tè che dovrà bastarle fino alla mattina inoltrata e dopo, senza troppe cerimonie, mettersi al lavoro. E per cosa, poi? Per un miserabile salario che basta a malapena a pagare l'unica fetta di dolce e l'unica tazza di cioccolata, nell'unico pomeriggio libero di tutta la settimana, il mercoledì!"
Queste, più o meno, sono le amare riflessioni di Rennie la cuoca, mentre si accinge a lasciare la cucina per dedicarsi alle sue altre, numerose mansioni, che ogni giorno seguono la preparazione della colazione e l'avvio del pranzo...
In effetti, definirla cuoca è un po' come non riconoscerle i titoli che si è guadagnata di diritto: sguattera, poi serva, e piano piano sù, attraverso tutti i piani della gerarchia e della casa, fino alla soffitta e al titolo di cuoca - anche se naturalmente non si disdegna, al bisogno, di farle pulire e accendere i camini, portare l'acqua calda nelle camere, vuotare i pitali, lucidare il marmo all'ingresso e una serie infinita di altri compiti che sarebbe noioso ricordare.
In tutte le sue intime e quotidiane lamentazioni, dimentica un po' troppo spesso che solo cinque anni fa era una ragazzina irlandese tutta pelle e ossa che invidiava gli orfani, perchè loro non hanno un padre ubriacone che li batte per il solo fatto di esistere; dimentica di avere sofferto la fame e il freddo; dimentica che solo per opera della Divina Provvidenza - è cattolica, naturalmente - non è finita per la strada, a guadagnarsi da vivere meno onestamente di quanto non faccia qui, in casa R.
Guardandola, nella sua elegante e linda uniforme, non si direbbe proprio che abbia alcunchè di cui lamentarsi: i capelli rossi sono l'unica traccia di un passato ormai lontano e sbiadito di cui non c'è più traccia nemmeno nel suo accento. Ora parla un cockney perfetto!
Tutto deve essere sempre lustro, ordinato, ineccepibile, compresa la servitù.
Dopo avere preparato anche le lenzuola pulite da distribuire nelle camere, Rennie lascia la cucina per salire fine alla stanza da bagno, cosa che le mette sempre un certo disagio: guarda con sospetto e diffidenza la grande vasca nella quale, pare, ci si immerga... completamente nudi!
Ma cos'è questa frenesia di lavarsi e profumarsi?!
Lei preferisce le saltuarie abluzioni nella tinozza, con la camicia a salvaguardare il pudore...
L'enorme stufa di ghisa emana un piacevole calore, da una certa distanza, e il borbottio che sale dai tegami di rame è come un canto di sirene per il suo stomaco vuoto.,
Il tacchino è già pronto e deve affrettarsi a riporre l'occorrente per le pulizie perchè tra qualche minuto suoneranno il campanello dalla sala da pranzo e Clara, la cameriera, si pianterà in mezzo alla cucina in attesa di poter cominciare a servire in tavola.
I ritardi sono tollerati ancora meno della sporcizia!
In fondo, non le và poi troppo male, non ne convenite?
La cuoca Rennie, suo malgrado, aveva già fatto qualche fugace apparizione con una cocca del grembiule o un piede spuntato da sotto la gonna a righe...
Era giunta l'ora di fare la sua conoscenza per intero, armi e bagagli.
In particolare, è stata dotata dell'equipaggiamento per le pulizie dalla bravissima Roelie che con questo cesto ha creato un vero capolavoro.
Il cesto contiene tutto il necessario per tirare a lucido la casa ed è il gemello di uno presente su un pianerottolo della Petite Sofie...
Un grande onore, per me: grazie Roeli.
Aguzzando bene la vista, ritroverete tanti piccoli tesori che ora fanno della mia casa un magico mondo di amicizia universale :-)
