sabato 28 agosto 2010

Convenzioni sociali

"Le regole che governano l'abbigliamento da passeggio sono chiare, per quanti le capiscono: gli uomini possono portare o non portare i guanti, a loro piacimento; le donne povere e male in arnese non devono portarli, sarebbe ridicolo e la polizia vorrebbe sapere dove li hanno presi; le donne rispettabili delle classi più umili, specialmente quelle con un bambino in braccio, se non li portano possono essere perdonate; ma le signore devono portarli sempre, fino a quando non sono all'interno, al sicuro."

(Il petalo cremisi e il bianco, Michel Faber, 2002)




Con questa citazione dallo stupendo romanzo di Faber (che consiglio vivamente a tutti coloro che amano le buone letture e l'Inghilterra vittoriana), introduco le immagini di oggi, rubate all'intimità della camera da letto padronale, dove la Signora, evidentemente appena rientrata e finalmente al sicuro, ha potuto abbandonare i guanti di capretto sullo sgabello di fronte alla toilette.

Qui, nella sua camera, può liberarsi delle costrizioni a cui la obbligano le convenzioni sociali del suo tempo, contegno e continenza: puo denudare le mani, slacciare gli stivaletti, allentare il corsetto che la soffoca.

Puo riprendere fiato per un momento di fronte allo specchio, prima di ricomporsi e rimodellare la propria vita e i propri pensieri in base a quello che ci si aspetta da lei, come moglie, madre e padrona di casa.



Qui, fra le sue cose, le è permesso per qualche momento ritrovare sè stessa...


Ci sono la spazzola e lo specchio, la collana d'ambra, la carta da lettere profumata alla violetta, due cammei, il pouf per la cipria e diverse bottiglie di profumo...
Da qualche parte, naturalmente, ci sono anche i libri, ben nascosti agli occhi indiscreti, perchè questi non sono tempi in cui una donna venga apprezzata per le sue letture impegnate...


Ma da dove provengono questi oggetti così personali e privati?
La carta da lettere è un kit di Art of Mini
I guanti (in kit) e i cammei sono di Susan Gutheridge
Il set in ottone è di Magic Dolls' House
Le bottiglie di profumo, la collana e la ciotola sono il frutto della mia modesta fantasia.

Ora, in punta di piedi, usciamo dalla camera della Signora, prima che rientri e ci sorprenda a curiosare tra le sue cose: sarebbe alquanto sconveniente!





lunedì 23 agosto 2010

C'era una volta, tanto tempo fa...





C'era una volta una piattaia azzurra, senza neanche un piatto ma con tanti utili accessori.

L'ho costruita dopo lunghe considerazioni relative al punto di vista: i pensili appesi lateralmente rispetto all'apertura frontale della casa devono essere leggeri e possibilmente aperti, per agevolare la visione degli oggetti in essi contenuti e non impedire o limitare la visione della parete di fondo...

Per la cucina vittoriana sono in commercio poche alternative: si tratta di pensili con ante battenti a vetri , quasi sempre in color noce, in genere poco originali...

Sfruttando il tema del colore blu/azzurro, che si ripete nelle stoviglie e negli accessori della mia cucina, ho quindi pensato di utilizzare l'ultimo spazio vuoto, quello sopra il lavello, per regalarmi una alternativa piena di nostalgia (ma senza rimpianto!) nei confronti del Passato...

La piattaia è interamente di cartone da imballaggio, fatta ecezzione per i pioli e per i ganci.

E' destinata ad accogliere utensili pratici e non belli, come un colo e una grattugia in ferro, una padella in rame, una mannaia, una vecchia brocca...

L'unica concessione al superfluo è data dalla piantina di primule (Little Rabbit Miniature) e dalla gelatina di fragole.

Una curiosità: non sapendo come riprodurre una buona gelatina ho risolto in maniera semplice, riempiendo il vaso di vetro con della vera gelatina di fragole...

Speriamo che la cuoca Rennie resista alla tentazione :-)

giovedì 19 agosto 2010

Quando non c'era la lavatrice

Dopo che avrà finito di pelare patate e carote, Rennie dovrà dedicarsi al bucato...

lunedì 16 agosto 2010

Novità in cucina e primule sul davanzale

Oggi, il tavolo della cucina Vittoriana mi offre l'occasione per mostrarvi quante piccole emozioni ho ricevuto con la posta in questi giorni...

Ho scattato le foto invadendo un poco lo spazio della cuoca Rennie ma spero di essere stata abbastanza discreta da non intralciare il suo lavoro; Rennie è irlandese, taciturna e riservata, per il momento non ha voluto comparire in queste immagini ma ha acconsentito a farsi riprendere per intero quando presenterò tutti gli abitanti di Villa Elisa (avrete notato che anche gli altri sono sempre "altrove": sono tutte persone piuttosto schive!).

Sul tavolo, la fantasia di formaggi e le mele sul piatto azzurro sono altri due tesori di Art of Mini ;
il magnifico piatto da portata con coperchio è una preziosa porcellana danese, The Royal Copenaghen, dono di Ira;
il minuscolo portaburro a forma di topino è una vera rarità: è stato uno dei miei primi acquisti su eBay ed è "grande" quanto l'unghia del mio mignolo!


Ma c'è di più: la mia amica Anthoula prima di partire per le vacanze, ha trovato il tempo di spedirmi questi due splendidi manicaretti per il pranzo di Ferragosto: un piatto di spaghetti e una fragrante crostata di pastafrolla...
Inutile che vi racconti di quanta e quale perfezione: sembra di sentire l'odore!


E poi c'è la poesia delicata di queste primule di Michelle, arrivate proprio oggi.

Ho avuto la fortuna di vincere uno dei tre premi messi in palio per inaugurare l'apertura del nuovo negozio Etsy e ora che posso giudicare dal vero la perfezione del suo lavoro, sono certa che Michelle avrà parecchie difficoltà a stare dietro alle ordinazioni :-)

Ogni giorno la mia casa si arricchisce di nuovi tesori e la mia vita di nuovi amici, che poi sono la stessa cosa; quando voglio ritrovarli, non ho che da aprire gli sportelli della casa Vittoriana e immaginarmi minuscola...

Non so se la cuoca Rennie sia felice di avermi lì attorno ma io, di certo, lo sono!





sabato 7 agosto 2010

C'è qualcosa di nuovo, anzi... d'antico!

Non potete immaginare con quanta gioia, oggi, io vi mostri le immagini di questo scorcio della sala da pranzo di Villa Elisa...

Mi è costata mille pentimenti e ripensamenti ma, con la pazienza di cui sono dotata, sono riuscita a superare i miei conflitti e ad aspettare, aspettare, aspettare...

Avevo chiara in mente la scena ma non riuscivo a trovare i pezzi giusti per realizzarla.

Poi, finalmente, la sorpresa di trovarli tutti, uno dopo l'altro, quasi si fossero passati la voce fra di loro.

Verso la fine dell'era Vittoriana, il grande camino perse il ruolo di unica fonte di riscaldamento, grazie all'avvento nelle case dell'acqua calda e delle stufe, più pratiche e meno ingombranti. Non perse, però, il suo ruolo di centralità nella vita sociale: con le grandi mensole usate per esporre i pezzi pregiati, rimaneva un polo di attrazione privilegiato attorno a cui continuava a ruotare la vita familiare.

I parafuoco divennero sempre più belli e importanti per nobilitare l'imboccatura del camino, ormai spento, e nascondere la stufa retrostante.

Era proprio questo che io avevo in mente e grazie allo straordinario lavoro di Carolyn ho potuto realizzarla: quando ho visto il parafuoco da lei realizzato qualche mese fa, sono rimasta folgorata!

Era perfetto per Villa Elisa ed ora eccolo, bello e possibile, proprio nella mia sala da pranzo :-)



Altri due pezzi importanti di questa scena sono i due grandi vasi cinesi che testimoniano l'amore dei Vittoriani per il lusso e la raffinatezza, nonchè per l'ostentazione.

Tra i due vasi fa bella mostra di sè l'immancabile orologio chiuso sotto la campana di vetro.

La piccola consolle accanto al camino è un altro complemento molto presente in tutte le sale da pranzo di epoca Vittoriana, assieme a una miriade di altri tavolini da appoggio, da caffè, da gioco e carrelli portavivande...
Lo splendido quadro è dono di Carolyn (lei aveva scelto un altro soggetto, a voi tutti ben noto, ma con la sua benedizione, io ho preferito questo, più consono all'ambiente); la lanterna e l'uccellino sono di Ira; la deliziosa fruttiera fa parte della mia collezione di miniature da almeno dieci anni, è di Magic Dolls' House.




In nessuna sala da pranzo che si rispettasse poteva mancare la pesante credenza in mogano, rigorosamente corredata del servizio "buono" bene in vista.
Il mio è di Reutter, come pure il centrotavola in basso.





Ecco dunque come si presenta attualmente la sala da pranzo di Villa Elisa.

Come potete osservare, l'etagere ad angolo è ancora in attesa dei suoi accessori (pazientare, pazientare...); mancano alcuni quadri (ci stiamo lavorando!) e soprattutto, manca alla vista la parete di destra, adibita ad ingresso: ho avuto la tentazione forte di mostrarvela oggi ma poi mi sono auto - censurata (lasciamo qualcosa per i momenti di magra!)

Vi auguro di cuore ore spensierate e felici.





giovedì 5 agosto 2010

La Finlandia non è lontana


Solo pochi giorni fa ricordo di essere rimasta ammirata (ma non stupita!) dalla bellezza e delicatezza di queste belle miniature che Ira ha mostrato sul suo blog...
Ricordo anche di averle scritto che, se avevo imparato a conoscerla bene, ero convinta che quei piccoli tesori fossero destinati a qualche fortunata Signora del blog che, di certo, li avrebbe accolti con tutto il cuore e la gioia possibili...
Ora so che è proprio così, cara Ira: tu oggi mi hai regalato una grandissima emozione, sia per la sorpresa sia per il grande affetto che mostri di nutrire per me.
Io sono davvero commossa, e con qualche lacrima rimandata giù, perchè ti sento come una sorella lontana che, per vincere la distanza, manda il suo amore fraterno chiuso in un pacchetto.
La vita non è facile: è bella, ma non facile...
Ed ecco che, quando ci sembra di essere un poco soli, un poco disillusi, arriva una scatola avvolta in carta da pacchi; tu la apri e ne esce un sorriso appena spedito dal tetto del mondo.
Oggi, per me, era il sorriso della mia amica Ira :-)