" E’ ora di ubriacarsi! Per non essere schiavi martirizzati dal Tempo, ubriacatevi, ubriacatevi sempre! Di vino, di poesia o di virtù, come vi pare.”
(Charles Baudelaire, Lo spleen di Parigi, XXXIII, Envirez-vous, Trad. A. Berardinelli)
Cari amici, io sono completamente astemia per quanto riguarda gli alcolici ma conosco bene l'ebrezza della poesia (quella della virtù, non so...) e ho subìto fortissimo il fascino di certe atmosfere, forse più letterarie che reali.
Così, essendo amante e cultrice dell'Ottocento, non sono immune dalla seduzione dell' Assenzio, la "fata verde" che ha fatto innamorare di sè poeti e pittori, che ha stregato con il suo magico sguardo tutti coloro che l'hanno conosciuta troppo intimamente, fino a rimanerne uccisi.
Per quanti sapessero poco o nulla dell' Assenzio, posso riportare la definizione tratta da
Wikipedia rimandando a quella pagina per informazioni più dettagliate.
"L'assenzio è un distillato ad alta gradazione alcolica all'aroma di anice derivato da erbe quali i fiori e le foglie dell'assenzio maggiore (Artemisia absinthium), dal quale prende il nome.
Essendo generalmente di colore verde (naturalmente o mediante l'uso di coloranti), l'assenzio si è affermato anche con l'epiteto Fée Verte (Fata Verde). Viene generalmente bevuto aggiungendo dell'acqua ghiacciata e/o dello zucchero. Questo tipo di preparazione rende il distillato più torbido per consistenza e più leggero per gradazione alcolica, cosa che consente di degustarne meglio il sapore. Per questo motivo tale era il modo più comune di gustarlo nell'800, secolo di massima diffusione dell'assenzio."
Durante il mio "periodo verde", quando la lettura dei Fiori del male di Baudelaire era più una vocazione che un dovere, rimanevo per ore ed ore distesa sul mio letto, nella penombra estiva, e chiudendo gli occhi mi sembrava quasi di sentire la voce dell 'Assenzio, come una lontana eco, attraversare la zolletta di zucchero posata sullo splendente cucchiaio e intorbidirsi, annebbiarsi come i pensieri del bevitore.
Sarà bene sottolineare che nonostante si associ spesso il consumo di Assenzio a C. Baudelaire, non c'è un solo verso del poeta in cui si nomini esplicitamente il distillato, sebbene sia plausibile ed affascinante credere che tutti fossero ispirati da una ebrezza non solo poetica.
Tutta l'atmosfera bohemienne è permeata dal colore verde dell'Assenzio e a noi piace credere che, in un'altra vita, forse, avremmo bazzicato le più infime bettole e composto i versi più sublimi, illuminati dall'ispirazione della fata verde...
Data l'altissima gradazione alcolica e la presenza di una sostanza tossica chiamata tujone, la distillazione, la vendita e il consumo di Assenzio vennero vietati praticamente ovunque nel 1915 ma la diversa legiferazione in materia ha ultimamente permesso un ritorno della bevanda, senz'altro aiutato dal potere evocativo e dalla moda che, nei secoli, ha sgretolato ostacoli anche più solidi della giurisprudenza!
Alla luce di tutti questi fatti, capirete quanto io sia stata stupita e felice di imbattermi nella splendida riproduzione in miniatura di tutto quanto occorra per degustare il fascino del (non più) proibito:
la bottiglia con etichetta originale di una famosa marca di Assenzio, la ciotola con le zollette di zucchero, ed il bicchiere già colmo, su cui è posato il cucchiaino...
Artefice di tanta poetica bellezza è una miniaturista statunitense che si nasconde e si svela nel nome del suo blog,
Kassandra's Miniautures Blog.
Le sono molto grata per avermi offerto la possibilità di aggiungere al salotto Vittoriano questo tocco così importante, per connotarlo storicamente e ideologicamente ed aiutarmi ad esprimere meglio le mie emozioni riguardo a quel periodo che tanto amo.
A giudicare dal successo dei suoi set, presto l' Assenzio tornerà ad ubriacare il mondo, almeno quello in scala 1/12.
Nel frattempo, speriamo che i nostri beniamini Mr. e Mrs. R. ne facciano un uso moderato, dettato più dalla curiosità che dalla smania di trasgredire :-)
N.d.r. Le prime quattro immagini presenti su questo post sono state rubate in giro per la rete al solo scopo di illustrare e colorare la storia dell' Assenzio e da me collezionate nel tempo: non sono più in grado di risalire alla fonte originaria perciò mi scuso in anticipo con quanti dovessero riconoscere una immagine soggetta a copyright o di propria esclusiva, e sono naturalmente disposta ad eliminare quelle che risultassero illegittime.