Nel buio più buio,
nel silenzio del silenzio,
sul fondo dell'oceano,
dorme il Titanic .
Da novantanove anni, giace cullato tra le braccia del mare, lontano dai clamori che accompagnarono la sua breve e meravigliosa vita, dai cantieri di Belfast all'incontro con l'iceberg, in una notte serena e senza vento...
Il Titanic, nel 1912, era l'oggetto in movimento più grande che fosse mai esistito: era lungo 267,07 metri, alto 18 metri dalla linea di galleggiamento al ponte, e stazzava 46.328 tonnellate!
La rara cartolina mostra le sue proporzioni paragonate alla Tour Eiffel, e possiamo immaginare quanto scalpore e aspettative avesse creato nell'immaginario collettivo, e con quanta emozione i 2228 passeggeri salirono a bordo del più grande e lussuoso transatlantico del mondo, alle ore 12,00 di quel 10 aprile, a Southampton.
Dopo le concitate fasi di imbarco e carico, la fiancata nera, ancora odorosa di vernice (sono molte le testimonianze in tal senso), si staccò lentamente dalla banchina, col suo prezioso carico di illusioni, di storie, di sentimenti, di paure e di speranze, di volti; insomma: di persone che si apprestavano a un viaggio che avrebbe segnato il loro destino...
Il Titanic prese il largo, incedendo maestosamente, quasi levitando a pelo d'acqua, come si conveniva a una vera Signora del mare, nel suo viaggio inaugurale.
Nel suo unico e ultimo viaggio...
Prima di lasciare definitivamente le acque costiere e puntare su New York, il suo porto d'arrivo, fece due soste per approviggionarsi e ancora caricare e scaricare passeggeri, bagagli, posta... Dopo avere attraversato La Manica, in serata fece la prima sosta a Cherbourg, in Francia: qui sostò per la notte con tutte le luci accese, splendente come un diamante. Chi vide questa scena non potè dimenticarla per il resto della vita... Al mattino salpò alla volta di Queenstown (oggi Cobh) in Irlanda, dove fece la seconda e ultima sosta, prima di prendere definitivamente il largo ed entrare nella storia con questa sua ultima immagine.
Ma che grande, grandissima emozione dovette essere, allora, essere a bordo del Titanic: chiudiamo gli occhi e immaginiamo di essere lì anche noi, a muoverci tra i lunghi corridoi di prima classe, ricoperti di soffici tappeti e splendidamente decorati con preziose carte da parati e arredi intarsiati... Spostiamoci da un salone all'altro, tra stucchi, specchi e lampadari di cristallo: abbiamo solo l'imbarazzo della scelta tra la piscina con bagno turco, la palestra, il caffè parigino, la sala di lettura e scrittura, il fumoir... Scendiamo attraverso la scalinata principale, sovrastata dalla imponente cupola di vetro piombato, regoliamo il nostro orologio secondo quello incorniciato nel pannello magnificamente intarsiato, proprio lì, alle nostre spalle... Sarà meglio affrettarsi o faremo tardi a cena!
Per raggiungere la nostra cabina non abbiamo che da proseguire oltre, sul ponte di prima classe...
Lasciamoci alle spalle il putto alato che illumina il nostro cammino e continuiamo a percorrere il corridoio...
Qual'è il numero inciso sulla chiave? Non riusciamo a ricordarlo, ma la cabina potrebbe essere questa...
... oppure questa...
E una volta rinfrescati e cambiati d'abito, eccoci pronti per la cena, circondati dalla musica dell'orchestra, dal sommesso mormorio degli altri passeggeri; i nomi del bel mondo di due continenti non potevano mancare a questo viaggio: ci sono gli Astor in viaggio di nozze, i Duff, Mrs. Molly Brown, Mr. Benjamin Guggenheim, gli anziani coniugi Straus, Mr. Joseph Ismay...
Sarà di certo una serata emozionante!
Dal servizio di prima classe
Ma ora dobbiamo salutare, dobbiamo allontanarci, e lasciare che ciascuno incontri il proprio destino: l'ora è tarda, sono quasi le 23,20 di domenica 14 aprile 1912...
Usciamo un momento sul ponte per riprendere fiato e scrutare il mare...
Intorno tutto è silenzio, solo lo sciabordìo delle onde sullo scafo interrompe la perfetta quiete...
La notte è chiara, il cielo è meraviglioso, rilucente di stelle...
Andiamo via, andiamo via subito! Dopo non ci sarà che attonito sbigottimento, e niente altro.
***
Cari amici, oggi ho voluto ricordare così, insieme a voi, uno degli episodi più affascinanti e dolorosi che la storia ricordi: il Titanic è e rimarrà come un ectoplasma, una eco che ci chiama dal fondo degli abissi, con la sua voce arrugginita, una sirena che ci attrae pericolosamente nel suo ventre di ricordi ed emozioni.
Furono circa 1523 persone le vittime del Titanic di cui almeno altri 500 avrebbero potuto trovare posto sulle scialuppe che trassero in salvo i 705 sopravvissuti.
Ma tutti, i vivi e i morti, vissero giorni e ore straordinarie a bordo del più grande e lussuoso transatlantico del mondo.
Dobbiamo alla famiglia Odell, che si imbarco a Southempton e scese a Queenstown, le uniche fotografie scattate a bordo: in un certo qual modo, loro furono sopravvissuti d'eccellenza perchè poterono raccontare e mostrare la magia del Titanic senza averne vissuto la tragedia.
Nel profondo e totale potere evocativo che questa vicenda mi trasmette, praticamente da quando ho memoria, ho voluto ispirarmi proprio agli Odell, ed in particolare alla Signora Lily Odell, creando una valigia che fu a bordo del Titanic, anche se per un giorno solo, e ne conserva tuttavia il fascino e i ricordi...
Insieme agli effetti personali della proprietaria - una camicia, due bottiglie di profumo, un filo di perle di jais - sono custoditi anche i ricordi del viaggio: il biglietto di imbarco, un pass per il pranzo, le lettere scritte sulla carta intestata a disposizione dei passeggeri, una cartolina illustrata, un ritaglio di giornale, il manuale per la navigazione oceanica (molto in voga a quei tempi...) e, naturalmente, le fotografie scattate a bordo, che sono tutt'oggi uno dei famosi tesori del Titanic, poichè, ogni volta che esse vanno all'asta, riescono a realizzare cifre da capogiro.
Non sappiamo per quanto tempo ancora il Titanic potrà dormire sul fondo dell'oceano: si sta lentamente ma inesorabilmente disfacendo, consumato dall'ineluttabile trascorrere del tempo...
Ma il tempo non potrà cancellare la nostra capacità immaginifica, non potrà impedirci di chiudere gli occhi e con la mente salire ancora una volta sulla nave dei sogni.
In un attimo di pausa dal lavoro mi hai fatto veramente sognare. Grande tragedia quella del Titanic che lo ha veramente consacrato alla storia. Il primo pensiero va proprio a tutta quella moltitudine di gente che ha pagato con la vita gli errori umani. Penso anche e soprattutto a tutta quella povera gente che non potendo permettersi la prima classe è morta ancora più atrocemente. La morte non rispetta nessuna classe e nessun ceto... e per tutti loro quello era l'appuntamento che avevano con lei.
RispondiEliminaPS complimenti per il bellissimo baule :o)
RispondiEliminaCome sempre sei un ottima narratrice...bellissime(ovviamente in senso lato)le foto che hia scovato...rappresentano la tragicità dell'evento ma anche la nostalgia del tempo che fu....io credo proprio di essere nata nell'epoca sbagliata...:-))
RispondiEliminaOvviamente il baule correlato alla storia non poteva essere da meno!
Complimenti
Sonya
è sempre un piacere immenso leggere le tue storie!
RispondiEliminami hai fatto venire voglia di rivedere il film, non tanto per il bel DiCaprio, quanto per rivedere i saloni, le porcellane, i lampadari...
rivivere l'emozione di essere a bordo, almeno virtualmente!
come Sonya, anche io credo di essere nata nell'epoca sbagliata.. :((
la valigia è fantastica, odora di ... naftalina!! :)))
un bacio e grazie mille per questa storia appassionante.
Caterina
Me encanta pasearme por tu blog y ser complice en tus fantasticas historias.
RispondiEliminaY si al final aparece un trabajo en miniatura como tu fantastico baul, mejor.
Me encanta como te ha quedado.
Feliz fin de semana
besitos ascension
A lovely, poignant post and beautifully presented, Flora. The suitcase is excellent - a delightful memory.
RispondiEliminaOddio, quasi 100 anni...eppure è una memoria collettiva così presente e pungente. Grazie per le meravigliose fotografie, non le avevo mai viste. Buona serata, Rosanna
RispondiEliminaFlora always is a pleasure read your blog and visited.
RispondiEliminaThe case is perfect so romantic.
Mini hugs!!!
Wat heb je deze geschiedenis prachtig onder woorden gebracht Flora.
RispondiEliminaIk heb de film een paar keer gezien en ik was elke keer erg onder de indruk.
Bedankt voor je mooie verhaal en de koffer heb je prachtig gemaakt.
groet Heleni
You've created a beautiful homage to the Lady of the Sea, Flora.
RispondiEliminaThis story stays in our thoughts even though it happened almost a hundred years ago.
Flora, you've done it again :) Your 'memorial' to the Titanic tragedy, both your beautiful and thoughtful post and your special little miniature suitcase vignette, are truly wonderful.
RispondiEliminaEs increible que ya hayan pasado casi 100 años, y que se haya perdido esa majestuosidad de barco. Es cierto que en su época fué todo un hito y que tenía que ser un privilegio poder ver toda la belleza interior en vivo. Me imagino a la hora de la cena la elegancia de las damas con sus mejores trajes y joyas...me has hecho volar a otro año con tu relato. El baúl es un bello tributo y te ha quedado maravilloso!
RispondiEliminaI can't imagine why I have missed this post! :) I love every aspect of it. The lovely prose with just as outstanding pictures , haunting and majestic all at once.
RispondiEliminaFlora, you are a master story teller :) and an inspired piece of creation you have in that suitcase. Definitely befitting of the legendary Titanic. Bravo, Flora!
Suitcase full of memories....
RispondiEliminaYou haveve created a beautiful homage of the Titanic!
RispondiEliminaYour suitcasefull of memories is perfect for the doll you prefer!